Soilwork – The panic Broadcast (Nuclear Blast – 2010)
Diciamo la verità: il precedente Sworn To A Great Divide non aveva proprio entusiasmato tutti, anzi. L’eccessiva radiofonicità di alcuni pezzi aveva fatto storcere il naso ai fans della prima ora, e le soluzioni trovate per l’occasione erano abbastanza banali e, sebbene assolutamente mainstream, anche dimenticabili. Ma a distanza di tre anni da quel disco, i Soilwork, che possono indubbiamente essere considerati uno dei gruppi death svedesi di maggior successo, tornano con un album molto differente. Intendiamoci, in The Panic Broadcast non troverete l’erede di The Chainheart Machine o di Natural Born Chaos, quindi se speravate in quello potete pure interrompere la lettura di questa recensione, ma non troverete nemmeno un ulteriore passo falso, come il precedente Sworn To A Great Divide. Il ritorno di Peter Wichers alla chitarra porta ad una maggiore attenzione e cura delle parti chitarristiche e ad un incremento tecnico notevole. Nonostante ancora si cerchi il ritornello radio-friendly e accattivante, le canzoni hanno strutture articolate e non sempre immediate, il che quindi denota una certa volontà di evoluzione dai tratti interessanti. La sperimentazione diventa fulcro del disco, che non si pone barriere di sorta, pur senza voler comunque snaturare ed interrompere il percorso stilistico intrapreso finora. Non c’è molto altro da aggiungere, se non una precisazione, visto che sicuramente i fans della prima ora potranno storcere il naso anche di fronte a questo disco, tacciarlo di essere “-core” e quant’altro. Ok, è ben distante dai vecchi lavori (non necessariamente in peggio). Non sarà più swedish death, chiamiamolo metalcore, chiamiamolo modern rock, chiamiamolo come ci pare, insomma, ma, volontà di etichettare tutto (e di voler denigrare tutto ciò che non rientra in quell’etichetta) a parte, The Panic Broadcast è un buon disco, composto e suonato con capacità non indifferenti, e ulteriore passo avanti (o indietro, a seconda dei punti di vista) del gruppo svedese.
Voto: 7+ / 10
Website: www.soilwork.org
Line Up: Björn Strid: voce Peter Wichers: chitarra Sylvain Coudret: chitarra Ola Flink: basso Dirk Verbeuren: batteria Sven Karlsson: tastiere
Tracklist: 1. Late For The Kill, Early For The Slaughter 2. Two Lives Worth Of Reckoning 3. The Thrill 4. Deliverance Is Mine 5. Night Comes Clean 6. King Of The Threshold 7. Let This River Flow 8. Epitome 9. The Akuma Afterglow 10. Enter Dog Of Pavlov
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