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Recensione AC/DC - Black Ice
Scritto da Stefano   
Giovedì 12 Agosto 2010 10:06

AC/DC - Black Ice (Columbia 2008)

 

AcDc-BlackIceIn tempo di reunion come funghi, di metalcore in lento declino ed emo-style in rapida ascesa, di un plasticato modo di comporre musica, riemergono dalle sabbie del tempo anche i (vecchi) canguri austrialiani, gli AC/DC.
Sono passati molti anni dall'ultimo album in studio (Stiff Upper Lip - 8 anni per la cronaca) e il mondo reclamava, o si domandava in maniera struggente, quando i fratelli Young sarebbero ritornati a mietere vittime con il loro sporco e tradizionalissimo hard rock. Bene, i più nostalgici di voi e anche le nuove leve dell'hard rock sono stati accontentati: Black Ice degli AC/DC è uscito e noi di TMI non potevamo rimanere sordi, seppur l'uso e abuso di musica estrema, al canto di sirena del gruppo australiano. Ammetto senza problemi che so cosa mi aspetto dal disco, senza neanche aprirlo o metterlo nel lettore Cd, anche perchè la band di Angus e Malcom Young non brilla certo per varietà nelle proprie uscite discografiche, perciò eccovi servito il piatto del giorno: solito hard rock roccioso ma molto bluesy. Le sporcizie iniziali sono state dimenticate diverso tempo fa e il disco scivola via perfettamente levigato dall'opera di uno dei pesi massimi del mixing: Brendan O'Brien (già all'opera con Pearl Jam e Bruce Springsteen, fra gli altri). Primo fattore che risalta all'occhio, e che fa storcere un pò il naso, è il numero elevatissimo di tracce (ben 15 canzoni) e ci si chiede se è sostenibile ascoltare lo stesso groovy hard rock per tutto questo tempo. Risposta: si, ma... Si, perchè le canzoni sono ben prodotte e hanno dei buoni riff, seppur mancano della scintilla creativa di un tempo, ma è un pò lungo sentire tutto l'album (gli AC/DC spaccavano quando i loro vinili si fermavano al massimo a 10 canzoni) e vedere che il riffing si fa un stentato in certe canzoni non aiuta. Decisamente una qualità elevata nel complesso, ma niente di nuovo sotto il sole, in quanto i richiami alle precedenti esperienze non è nascosto (vedi alla voce Ballbreaker, Razors Edge, Stiff Upper Lip...) e l'interplay fra le chitarre dei fratelli Young è sempre di primo livello. Persino Brian Johnson accenna qualche linea vocale diversa dal solito.
L'introduzione di Black Ice viene lasciata a Rock'n'Roll Train, forse la canzone più catchy e interessante del lotto (nonchè singolo del disco) e si incomincia a viaggiare sui binari australiani, anche se la fermata non è più l'inferno. Skies on fire, War Machine paiono tratte da Ballbreaker del 1995. La briosa Anything Goes ha un qualcosa di Springsteen-iano al suo interno, ma forse è suggestione data dal produttore. Smash N Grab, Spoilin for a Fight e Decibel sono tipiche AC/DC songs. Mentre Wheels ha un lavoro di basso più presente e un tiro leggermente più veloce e Brian Johnson canta in maniera meno stridula del solito. Il basso funkeggiante di Cliff WIlliams è la novità all'interno di She Likes Rock'n'Roll, il quale si inserisce in un rifferama di marca Young non propriamente nuovo.
La canzone che stupisce per un rimando diretto ad un altro gruppo è Stormy May Day e la sua chitarra Zeppeliniana. L'intro, che riprende in maniera marcata In My Time of Dying (canzone coverizzata dai Led Zeppelin), è basato su una chitarra slide che poi rimane a sostegno di tutto il brano. Canzone che, seppur lascia con un sopracciglio alzato, piace perchè diversa dal solito.
Il resto del disco è, forse, un pò troppo... in quanto le cartucce migliori sono state sparate nella prima parte del disco (sarà un'altra suggestione o eravamo all'altezza dell'undicesima traccia?). Money Made, Rocking All The Way sono classici riffing hard rock bluesy degli Young; Rock'n'Roll Dream è la ballata del gruppo, fatta con buon gusto e il classico calore dato dagli australiani e, a pensarci bene, forse poteva rientrare nella prima parte del disco al posto di una Smash N Grab e similia. Il disco si chiude con la title-track.
Nel complesso un buon disco in quest'epoca di uscite discografiche un pò tutte uguali, almeno gli AC/DC quando copiano qualcuno copiano se stessi o, al massimo, un peso massimo del calibro dei Led Zeppelin. Black Ice farà il botto e di questo, in qualunque caso, ne siamo contenti in quanto è pur sempre un tributo alla buona musica, ma non mettiamoci a pretendere novità dopo 33 anni di onorata carriera, per favore. Detto questo, godetevi il disco.

8/10

Website: www.acdc.com

Lineup:
Brian Johnson - vocals
Angus Young - lead guitar, slide guitar
Malcom Young - rhythm guitar, backing vocals
Cliff Williams - bass guitar, backing vocals
Phil Rudd - drums, percussion

Tracklist:
1. "Rock 'n' Roll Train"
2. "Skies on Fire"
3. "Big Jack"
4. "Anything Goes"
5. "War Machine"
6. "Smash 'n' Grab"
7. "Spoilin' for a Fight"
8. "Wheels"
9. "Decibel"
10. "Stormy May Day"
11. "She Likes Rock 'n' Roll"
12. "Money Made"
13. "Rock 'n' Roll Dream"
14. "Rocking All the Way"
15. "Black Ice"