Slash - Slash (EMI - 2010)
Sarà il nome, sarà la tuba o la nostalgia, ma un disco che coinvolge il riccioluto chitarrista è pur sempre un evento... forse perchè l'ultimo disco veramente bello dell'ex Guns'n'Roses proviene dalle remote profondità dei ninties!? Misteri della fede metallara. L'omonimo disco in recensione, invece, è una iper-produzione degna dell'ultimo Santana, con tanto di tonnellate di "ospiti-amici-superstar" che aiutano gentilmente Slash nella realizzazione di un album enorme e prolisso, non sempre avvincente (vedasi le massicce dosi di tranquillanti che forniscono, a caso, Gotten, Saint Is A Sinner Too - da tagliarsi le vene dopo un pò-, By the Sword o Promise con Chris Cornell che sembra sbagliare ogni colpo da anni a sta parte...) ma con tratti realmente belli. Notevoli nella loro carica sono i veterani del rock/heavy che, mostrando saggezza, rughe e pur con i notevoli acciacchi, riescono comunque a dare quello spolvero di vero rock'n'roll che molti dei newbie si sognano la notte. Ghost (con Ian Astbury) rulla un poderoso hard rock caldo e spruzzato di southern, Crucify The Dead e Doctor Alibi mettono in parata la storia dell'heavy metal (Ozzy e Lemmy, rispettivamente) e spaccano molto più di una Nothing To Say (Slash non è un chitarrista tipicamente metal e il pezzo è forzato). Stranamente ben due brani (fra Cd originale e le numerosissime deluxe editions) contaminano la matrice hard rock della Gibson con le sonorità e i beat dell'hip-pop e funk (Beautiful Dangerous ed il remake di Paradise City, sempre con Fergie). Ma i veri gioielli del disco saltano fuori alla posizione numero 4 (Back From Cali) e al numero 12 (Starlight): Myles Kennedy, voce/chitarra dei Alter Bridge, è un vero fenomeno. Finora a me sconosciuto, il frontman riesce a fornire una credibilità ai brani ed una qualità vocale superiore a quasi tutti nel disco (se non, con Back From Cali, lasciandosi dietro la polvere). Il groove assassino di Watch This e la schizoide melodia del buon Iggy Pop in We're All Gonna Die sotterrano le velleità di Kid Rock di I Hold On - qualcuno dovrebbe spiegargli che non è uno dei Lynyrd Skynyrd e fargli smettere questa farsa-. Le bonus track contengono alcune cose pregevoli come la follia veicolata nella melodia di Chains And Shackles (con Nick Oliveri, ex QOTSA); ma anche buoni brani ma meno personali come Baby Can't Drive, Mother Maria o Sahara. Molto belle, sempre nelle versioni deluxe, le riprese acustiche (con Myles Kennedy alla voce) di Back From Cali, Fall To Pieces (dei Velvet Revolver) e Sweet Child O'Mine o, in versione rude ed elettrica, Watch This e Nightrain.
Voto: 7/10
website: slash.ultimate-guitar.com
Lineup: Slash - chitarra solista/chitarra ritmica/basso Chris Chaney - basso Josh Freese - batteria Lenny Castro - percussioni per la serie completa di musicisti, vedere: http://en.wikipedia.org/wiki/Slash_(album)
TrackList: Ghost Crucify The Dead Beautiful Dangerous Back From Cali Promise By the Sword Gotten Doctor Alibi Watch This I Hold On Nothing To Say Starlight Saint Is A Sinner Too We're All Gonna Die
per le varie deluxe editions, vedere: http://en.wikipedia.org/wiki/Slash_(album)
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