Recensione Aiumeen Basoa - Iraganeko Bide Malkartsutik |
Scritto da Stefano |
Sabato 05 Febbraio 2011 00:27 |
Aiumeen Basoa - Iraganeko Bide Malkartsutik (Erzsebet Records - 2010) Alt! Fermatevi un secondo, sedetevi, accendetevi una cicca e prendete una birra. Provate di guardare davanti a voi dove si sta svolgendo una jam session fra le più improbabili. Un gruppo basco di sette elementi incomincia a suonare metal ed ecco che appaiono in veloci mordi-e-fuggi niente pò di meno che i Pink Floyd (Kantauriko Trebain Erruak), che mettono qualche spezia psichedelica nella musica, gli Ulver e compagnia black metal norvegese degli esordi (il substrato metal è chiaramente rivolto ad un black metal digrignante più che al tonante death metal), qualche ottima sensazione da cinemascope (Aintzinako Guduen Oroimenak - in alcuni momenti le parti strumentali sono deliziose ed evocative), un pò di sanissimo retaggio celtico-folkloristico (e mai la Spagna è stata più vicina ai verdi territori d'Irlanda) e sensazioni che spaziano da comparsate dei connazionali Mago de Oz, del buon Falkenbach e degli indomiti Jethro Tull. Un bagaglio di influenze e di rimandi che mette quasi paura; soprattutto per l'effettiva efficacia del tutto e della fruibilità del disco; invece no, e qua sta il tranello. Una perizia musicale eccellente (non mancano cambi di tempo e parti che, da buona lezione Amorphis, partono corpose o folkeggianti e si tramutano in un sorridente intermezzo jazzato-lounge, per poi tornare a sviluppare un riff metal al 100%) e composizioni che sfiorano monoliti progressive-metal (la più breve stanzia su quasi 7 minuti), aiutano a tramutare un calderone ribollente in canzoni che sanno di "piccola perla". Ci eravamo lasciati con gli Eluveitie e il loro possente coro guerresco gallico, ora rientriamo con il cantato basco e nuances talmente variegate da farvi venire mal di testa.
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Ultimo aggiornamento Domenica 06 Febbraio 2011 22:11 |