SETHERIAL - EKPYROSIS (Regain Records - 2010)
Furia, veleno, blasfemia... black metal. Ecco riassunto il nuovo parto (malefico) dei Setherial, Ekpyrosis. A partire da una cover art realmente accattivante, il disco si muove sinuosamente osceno per il corso delle nove tracce presenti; brani dalla lunghezza medio-lunga (il più corto viaggia sui canonici 4 minuti circa) e songwriting ispirato quanto basta per spaziare fra blast beat incandescenti (menzione al batterista, una vera macchina da guerra...) a rallentamenti putridi come una carogna lasciata stagionare sul bordo della strada. Evitando di gestire il sound come se dovessero aprire il vostro cranio a picconate, i Setherial puntano su brani ricchi di un riffing ispirato e spesso groovy, costruendo tonnellate di note e violenza da uccidere un bisonte. A World In Hell, traccia d'apertura di Ekpyrosis, presenta perfettamente questa "schizofrenia" compositiva: barcollando fra accelerazioni feroci e plumbei mid-tempo; ma è con la title-track che si nota una vera e propria distanza fra i Setherial e le velocità assassine dei Marduk (ovviamente di Panzer Division Marduk): il groove è accentuato e seppur la musica risponde al termine black metal in pieno, non è ciecamente votata ad una sterile messa in mostra di muscoli e tonsille. Il songwriting maturo e complesso fuoriesce da brani come Subsequent Emission from a Frozen Galaxy, che mischia violenza e sottigliezze compositive, strutturando un sound tridimensionale e profondo. Thoughts of Life They Whiter sembra subire la fascinazione delle partiture Dark Funeral-iane, ma non si può non notare come il riffing astringente e il vortice fornito dal drumming impazzito e dalle schizoidi screaming vocals rendano la proposta dei Setherial estremamente personale (non perdendo neanche lucidità nel corso del brano...). In Celestial Remains of the Cosmic Creation emergono addirittura delle once di melodia fra il digrignare dei famelici denti della chitarra. Ekpyrosis si chiude con la lunga (oltre otto minuti) Enemy of Creation, caratterizzata da un andamento sinuoso, capace di mischiare suggestioni dal sapore Dark Funeral (di nuovo...), ripiani su ripiani di doppia cassa, riffing che si muove dentro e fuori velocità scarnificanti e pulsioni melodiche, non dimenticandosi di togliere il piede dall'acceleratore (vedasi la parte centrale della canzone...) e far respirare il brano. Disco ostico per la quantità di input che fornisce. Le varie nature del sound, variegato ed ispirato nella gran maggioranza dei casi, fa ben sperare sulle sorti del black metal... genere che, ultimamente, ha visto molti dei suoi maggiori esponenti cadere nella trappola della stanchezza compositiva o dell'autocompiacimento. Con Ekpyrosis si torna a respirare fetore d'inferno e questa è cosa buona e giusta.
VOTO: 8/10
website: www.myspace.com/setherialsweden
Lineup: Infaustus - vocals Kraath - guitars Mysteriis - drums Funestus - bass
Tracklist: A World in Hell Ekpyrosis The Mournful Sunset of the Forsaken The Devouring Eye Subsequent Emissions from a Frozen Galaxy Thoughts of Life They Wither Celestial Remains of the Cosmic Creation Enemy of Creation |