Lord Abortion
I was born with a birthmark of cinders Debris cast from the stars and Mother A ring of bright slaughter, I spat in the waters Of life that ran slick from the stabwounds in Her Dub Me Lord Abortion, the living dead The bonesaw on the backseat On this bitter night of giving head A sharp rear entry, an exit in red Lump in the throat, on my come choke The killing joke worn thin with breath I grew up on the sluts bastard Father beat blue Keepsake cunts cut full out easing puberty through Aah! Nostalgia grows Now times nine or ten Within this vice den called a soul Dying resurrection I dig deep to come again The spasm of orgasm on a roll... I live the slow serrated rape The bucks fizz of amyl nitrate Victims force fed thair own face Tear stains upon the drape I should compare them To a warm Summer's day But to the letter, it is better To lichen their names to a grave Counting My years on an abacus strung With labial rings and heartstrings undone Dub Me Lord Abortion, the living dead The bonesaw on the backseat On this bitter night of giving head A sharp rear entry, an exit in red Lump in the throat, on My come choke The killing joke worn thin with breath Horrorscopes My diorama A twelve part (so far) psychodrama Another chained I mean to harm Her Inside as well as out A perverts gasp inside the mask I'm hard, blow My house of cards All turn up Death, Her bleeding starts In brute vermillion parts... Now I slither through the hairline cracks In sanity, best watch your back Possessed with levering Hell's gates wide Liberating knives to cut Humanity slack My ambition is to slay anon A sinner in the hands of a dirty God Who lets Me prey, a Gilles De Rais Of light where faith leads truth astray I slit guts guts and free the moistest facces Corrupt the corpse and seize the choicest pieces Her alabaster limbs that dim the lit carnal grin Vaginal skin to later taste and masturbate within "My heart was a wardrum beat By jugular cults in eerie jungle vaults When number thirteen fell in My lap Lips and skin like sin, a Venus Mantrap My appetite whetted, storm crows wheeled At the blurred edges or reason 'til I was fulfilled Whors d'oeuvres eaten, I tucked Her into A grave coffin fit for the Queen of Spades She went out like the light in My mind Her face an avalanche of pearl, of ruby wine... Much was a flux, but the mouth once good for fucks Came from retirement to prove She had not lost Her touch I kissed Her viciously, maliciously, religiously But when has ONE been able TO best seperate the THREE? I know I'm sick as Dahmer did, but this is what I do Aah, aah, ahh, I'll let you sleep when I am through..." The suspect shadow sher they least Expect My burning grasp to reach The stranglehold, the opened arms Seeking sweet meat with no holes barred Rainbows that My razors wrung Midst Her screams and seams undone Sung at the top of punctured lungs I bite My spiteful tongue Lest curses spat from primal lairs Freeze romance where Angels, bare Are lost to love, bloodloss, despair I weep, they merely stare... And stare, and stare, and stare, and star
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Signore Dell'Aborto
sono nato con "una voglia di cenere" detriti lanciati dalle stelle, e dalla Madre l'anello di un brillante massacro, ho sputato nell'acqua della vita che corre via dopo averle inferto ferite e pugnalate
chiamami Dio dell'Aborto, il morto vivente la sega da ossa sui sedili posteriori in queste amare notti in cui diamo alla ragione una nitida entrata posteriore, un'uscita in rosso un grumo in gola, mi soffoca il gioco di uccidere logora il mio respiro
sono cresciuto con le prostitute il padre bastardo colpisce tristemente
il contare un dono conservato con amore taglia fuori dalla disinvoltura durante la pubertà Aah!la nostalgia sale Ora sono le ore nove o dieci Il rifugio interno di questo vizio è chiamato anima Morente resurrezione Ho scavato a fondo per venire ancora Lo spasmo dell'orgasmo in istante.
Vivo il lento e prossimo stupro La lama frizza di nitrato d'alluminio La forza delle vittime nutre le loro stesse facce La lacrima macchia il drappo Potrei paragonare i loro nomi A un bollente giorno d'estate Ma nella lettera, è meglio Paragonarli al muschio su una tomba
Contando i miei anni su un abaco legato Con i cerchi delle labbra e i lacci del cuore slegati
chiamami Dio dell'Aborto, il morto vivente la sega da ossa sui sedili posteriori in queste amare notti in cui diamo alla ragione una nitida entrata posteriore, un'uscita in rosso un grumo in gola, mi soffoca il gioco di uccidere logora il mio respiro
prevede la tragedia del mio diorama una dodicesima parte (così lontana) di un dramma psicologico ancora incatenata, penso per farle del male dentro come fuori un perverso ansimare all'interno della maschera sono forte, soffia via la mia casa di carte a tutti capita di morire, i suoi sanguinanti sussulti in istintive parti color vermiglio
ora scivolo nelle fessure dell'attaccatura dei capelli in vero, meglio guardarsi le spalle
posseduto dalle porte spalancate dell'inferno liberando i coltelli per colpire il marciume dell'umanità
la mia ambizione è uccidere un anonimo un peccatore nelle braccia di uno sporco dio chi mi lascia pregare,un Gilles De rais della luce dove la fede conduce la verità allo smarrimento
squarcio fegati e libero le umidissime facce corrompo i cadaveri e afferro i pezzi più scelti i suoi arti color alabastro che oscurano l'acceso ghigno carnale la pelle vaginale assaggiata troppo tardi e masturbata all'interno
"il mio cuore era un tamburo di guerra che batte dalla giugulare per i culti nelle misteriose cripte della giungla quando il numero tredici è caduto nel mio grembo labbra e pelle come peccati,una Venere Mantrap il mio affilato appetito, uno stormo di corvi che si spingono verso i confusi confini della ragione finché non ne è piena mangiate whors d'oeuvres, l'ho infilata nella tomba in una bara fatta per la Regina di Spade Lei è venuta fuori come la luce nella mia mente La sua faccia come una valanga di gocce, di rosso vino. Era molto il flusso, ma la bocca una volta ottima per scopare Ritorna dopo la messa a riposo per provare che Lei non ha perso il suo tocco L'ho baciata in modo immorale,malevolo, religioso Ma quando UNO è stato capace di separare meglio i TRE? So di essere malato come lo era Dahmer, ma questo è quello che faccio Aah,aah, aah, ti lascerò dormire quando sarò tra."
L'ombra del sospetto s'insinua poco tra loro Aspetta la mia bruciante presa per raggiungerli
La stretta mortale, le braccia aperte Cercando dolce carne senza buchi sbarrati
Arcobaleni che i miei Rasoi contorcono Mentre lei urla e sembra morta Un canto da profondo dei polmoni feriti Mordo la mia lingua piena di astio Per paura delle maledizioni sputate dai covi primitivi Un gelato romanzo dove gli Angeli sono nudi, persi nell'amore,senza sangue, disperati io piango, loro semplicemente fissano. e fissano, e fissano, e fissano, e fissano
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